Pensiero altrui

Franco Giannelli trae ispirazione da una natura esuberante non toccata dalla mano dell'uomo. Dalla margherita al papavero, dalla borragine alla rosa canina, dalla angelica alla campanula, dall'arnica montana alla stella alpina...
I colori sono tenui con qualche chiazza di più viva tonalità, rossa o azzurra, ed è un senso di pace e serenità che viene trasmesso a chi si trova ad ammirare il dipinto. Gli steli dell'erba fitta e lussureggiante danno talvolta l'impressione di trovarsi ad osservare praterie sottomarine formate da esseri del regno animale. Un giallo non eccessivamente carico, un rosa, un celeste, un blu, un verde sono i colori più usati, curati nei dettagli come nelle sfumature di luce che danno risalto alle zone in pieno sole o in ombra. Franco Giannelli riesce a creare un'armonia di colori che rassicura ed invita a godere del silenzioso fiorito spazio di una natura rigogliosa.

Enrico Croccolo

C'era un gioco che facevo spesso da bambino. Era un gioco che mi permetteva di lasciare il mondo dei grandi e trovare uno spazio tutto mio fatto di colori, sensazioni, fantasie della mente e dello spirito. Era un gioco semplicissimo senza regole o traguardi, bastava socchiudere gli occhi davanti ad un campo di fiori, un prato di papaveri, una serra di garofani e lasciarsi andare, perdersi nel colore, immaginarsi parte di esso. I dettagli della realta si attenuavano ed io mi sentivo tutt'uno con la luce, più vicino allo spirito.
Da molti anni non avevo piu giocato in quel modo, ma l'incontro con i colori di Franco Giannelli mi ha riportato improvvisamente indietro nel tempo a quel gioco cosi semplice e cosi raffinato. Indietro ad una ricerca dello spirito che passa attraverso la semplicità di occhi socchiusi. Il tocco di Franco è gentile, soffuso, quasi onirico. Osservare la sua arte è un po' come aprirsi una porta su un mondo che è oltre, oltre la natura che cerca di interpretare, oltre il dettaglio fotografico, oltre il particolarismo del reale in una dimensione che è pura sensazione. Sensazione che distilla l'essenza, che gioca alla ricerca dell'Essere.

Eugenio Giusti - Associate Professor di Letteratura e cultura medievale e rinascimentale a Vassar College (Poughkeepsie, New York)

Terra e Cielo parlano la stessa lingua, si amano fino alla fusione, perchè nell' universo che Franco Giannelli crea non esistono confini. Le infiorescenze diventano stelle, così come le stelle si trasformano in fiori. Giallo e blu si ricompongono, al nadir, nel verde che colora il campo con pennellate decise, a volte tese, ricordandomi - e forse è solo un riflesso sentimentale a cui non posso resistere - Van Gogh. Tempestoso è un lavoro che penso genera l'intera poetica del pittore Franco Giannelli, quasi shakespeariano e non grazie solo al titolo. La tempesta può essere interpretata come una crisi della natura che di solito consideriamo dalla nostra parte: calma e gentile. Ma la crisi, si sa, è bivalente, può essere interpretata come un'opportunita. Il pittore compone il cielo, il mare e la terra con gli stessi colori, cambiando la dominante. E dalla strana prospettiva che compone non comprendo se quei globi carnali sono corone di alberi oppure favolose infiorescenze dai quali - chi lo sa? – domani, apparira una nuova specie di esseri umani... Per me, Franco Giannelli è l'architetto di un mondo di sogno e il sogno non è altro che la realtà prima.

Marina Roman - critico d'arte

Le opere di Franco Giannelli hanno il fascino discreto, profondo e delicato della natura, catturata in pose uniche. Attraverso il colore l'artista crea stati d'animo, sfumature di un sogno fiorito, frenesia, resistenza, movimento, l'adagio, il capriccio, il raggio oppure il riposo di una rosa. Franco Giannelli presenta sapientemente la simbiosi del mondo vegetale in una metafora del colore, in un turbinio di toni lirici. Il barlume, la calura, i colori del vento, l'essenza, l'etereo e così via sono dialoghi scritti o riscritti dal tocco di colore. I fiori, che sono i suoi "personaggi", con le loro sfumature delicate, potenziano "melodicamente" l'opera dell'artista, direi, l'artista del colore.

Puşa Roth – scrittore

Si potrebbero chiamare studi di fiori nel paesaggio se volessimo trovare un genere limitativo come definizione delle intenzioni tematiche dei lavori di Franco Giannelli. Solo che, questi fiori-paesaggi, o piuttosto paesaggi fioriti, fanno trasparire qualcos'altro. Loro sono, potrei dire, poemi metafisici destinati all'occhio – l'occhio che sogna, chiede, tormenta, libra per un momento, si ritira, ma ritorna e si ritrova in un orizzonte che gli e sempre piu familiare e piu sorprendente, un orizzonte, infatti, in cambiamento perenne. La luce del sole avvolge discretamente, soffi di polveri fini si depositano ispirando il silenzio delle lunghe serate estive, cosi come è intitolato un dipinto: Sera d'estate. A volte questi paesaggipoemi evocano il ritmo segreto e impercettibile della natura (Tiptil), il Fruscio, la musica interiore che ci fa sognare guardando fiori ondeggianti nel vento (I colori del vento) o, al contrario, l'oro evocativo di essenze (Oro, Oro di terra, Essenza).
Occorre notare in questa selezione dei lavori del pittore Franco Giannelli la particolare armonia cromatica, perchè su ogni tavola l'artista propone e riesce trovare quel "timbro" del colore, gli accordi cromatici che individualizzano dalla sensazione tattile che si puo vivere nella Danza del sole all'ondulazione volatile di Fiori... Farfalle.

Costin Tuchila – scrittore

Una natura delicata e solitaria
L'artista lucchese, che ha sempre coltivato la pittura fin da giovanissimo, affiancandola alla professione, si presenta al pubblico pisano con un ciclo recente di dipinti di raffinato impatto visivo.
In queste opere è protagonista una natura delicata e solitaria, fortemente mediata dal pennello e dall'anima fino a diventare poesia.
L'apprezzabile eleganza formale è sempre in equilibrio con l'emotività  che percorre i paesaggi descritti e proposti attraverso il linguaggio di cromie ricercate  e  quasi tutti filtrati attraverso una luce flebile, caratteristica di certe atmosfere romantiche della natura, che tornano all'artista dalle reminescenze della sua lunga esperienza avuta presso lo Studio della pittrice lucchese Raffaella Spampanato e una breve parentesi presso il Liceo artistico locale e che egli restituisce nei suoi dipinti con una personale interpretazione e con intensa emotività.

Maria Paola Manzo - assessorato alla Cultura del Comune di Pisa

"La capacità di stupirsi ancora della meravigliosa natura si allontana sempre più, soverchiata da interessi sensoriali costruiti e manipolati dal nostro sistema di socializzazione. Si banalizza ciò che di più bello e di più gratuito ci offre la terra. Tra molte occasioni fondamentali ci sono il verde, i colori dei fiori e il cielo. Forse tendere l'attenzione ad alcuni di questi aspetti ci potrebbe scatenare emozioni assopite, tra i ricordi e le sensazioni, tra passato e presente. E dove i nostri sensi si possono risvegliare se non col semplice gesto di sdraiarsi sopra un prato. Toccare, odorare, ascoltare il fruscio della brezza tra l'erba ed essere coscienti che la natura comunica, ci invita al dialogo e alla riflessione. E poi guardare e accorgersi che il verde è fatto di cento, mille verdi e cosi gli altri colori. Franco Giannelli, attraverso la sua lettura e attraverso i suoi pennelli, ci dà la consapevolezza del percorso della vita di un fiore, come della vita dell'uomo che lottando contro il buio, esplode, emerge alla luce e comincia a far parte della meravigliosa natura. Chiamato dalla luce del sole proietta la propria ricerca vitale nel misterioso azzurro. Incamerare sensazioni e riuscire ad esprimerle sotto forma comunicativa, che sia parola, scrittura, pittura… , non può essere che appagamento delle eterne domande, e quando il "morbo" del colore entra in noi ecco l'unione perfetta dell'etica con l'estetica e l'idea si materializza nel bello e tutto questo ci trasporta attraverso un senso di soddisfatta pienezza ad avere momenti di pace con noi stessi."

MEMO - Lucca

E oggi restiamo piacevolmente stupiti, in questa sua prima mostra "personale" nella chiesa di Santa Giulia, di fronte a questa esplosione di colori, delicata ma corposa, passionale e un po' anche mistica, resa da una pennellata oramai fattasi sicura e da un pregevole senso della composizione. Quella brezza montana che accarezzando le cime dei fiori sembra riportarci i profumi del Matanna e della Pania, o del Pralongià all'inizio d'estate, parla a noi di indimenticate sensazioni delle nostre gite giovanili. Ma toccano altresì la sensibilità di ogni spettatore, che nessuno resta indifferente al fascino dell'autentica natura incontaminata.
Ma non si tratta di puro edonismo, non c'è solamente l'aspetto naturalistico espresso in chiave impressionista, quella prediletta da Giannelli: una più attenta lettura di molti di questi quadri ci può rivelare infatti una sua qualche aspirazione a un senso di trascendenza, alla ricerca, non agevole, di valore assoluto. Ed ecco quindi quel dichiarato "bisogno di cielo": lo si percepisce ora in uno speciale bagliore crescente verso il centro del dipinto, ora in una delicata luce radente che irrompe dolcemente da un fianco.

Pier Ugo Bernardini